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CINZIA

Vi raccontiamo la storia di Cinzia Andreoni, la “mamma” della Ristorazione Solidale Fricchiò.

Cinzia è stata la nostra responsabile amministrativa, da sempre nel gruppo di lavoro del Centro Papa Giovanni XXIII.

Oltre a districarsi magistralmente tra preventivi, fornitori, conti e bilanci, Cinzia è anche un’abilissima cuoca e proprio da questa sua passione, unità all’amore per il suo lavoro e per le persone con disabilità di cui ci prendiamo cura, è nato un progetto che oggi è una realtà nella Ristorazione solidale di Ancona.

Abbiamo a chiesto a Cinzia di raccontarci la storia della Ristorazione Solidale Fricchiò, che oggi è ai primi posti tra le realtà ristorative della città, secondo Tripadvisor.

Cinzia, come nasce l'idea della Ristorazione Solidale?

La Ristorazione Solidale nasce nel 2012 quasi per caso, come un laboratorio culinario per le persone con disabilità che frequentano il Centro Papa Giovanni XXIII. L’obiettivo iniziale era educativo: creare nuove esperienze sensoriali, sviluppare abilità motorie, migliorare lo stato psicoaffettivo e stimolare la creatività in un ambiente nuovo. Con il tempo, abbiamo visto quanto questa attività fosse stimolante e coinvolgente per i nostri ospiti, e abbiamo pensato di trasformarla in qualcosa di più grande.

Qual è stato il passo successivo dopo il laboratorio culinario?

Abbiamo deciso di ampliare lo staff assumendo uno chef con esperienza, in modo da migliorare la qualità del laboratorio e rendere il percorso ancora più formativo. Il successo dell’iniziativa e il riscontro positivo da parte degli ospiti ci hanno fatto riflettere sulla possibilità di creare un vero e proprio servizio di Ristorazione Solidale, aperto all’utenza esterna, soprattutto per catering e asporto. In questo modo, oltre a dare ai nostri ragazzi l’opportunità di mettersi alla prova, avremmo potuto sensibilizzare la comunità sul tema dell’inclusione lavorativa.

Come avete affrontato la sfida di avviare un'attività di ristorazione senza un'esperienza diretta nel settore?

È stata una sfida enorme! A parte lo chef e la sua brigata, nessuno di noi aveva esperienza nel settore della ristorazione. Ci siamo affidati a semplicità, umiltà, molto lavoro e tanta determinazione. Abbiamo sempre puntato sulla qualità, perché volevamo che le persone scegliessero il nostro servizio non solo per la sua finalità sociale, ma anche per l’eccellenza dei nostri piatti, che spaziano dalla tradizione locale a preparazioni più elaborate.

Qual è il valore aggiunto della Ristorazione Solidale rispetto ad altri servizi di ristorazione?

Oltre alla qualità dei piatti, la nostra forza è nel messaggio di solidarietà e sostegno all’inclusione lavorativa. Chi si affida, a noi sa di sostenere un importante progetto di inclusione lavorativa, contribuendo direttamente alla crescita e all’autonomia delle persone con disabilità e di altre persone con differenti fragilità.

Quali sono stati i risultati più significativi di questo progetto?

Grazie alla Ristorazione Solidale, nel corso degli anni abbiamo creato una rete di relazioni straordinarie. Molte persone ci hanno sostenuto, diventando volontari, donatori o veri e propri ambasciatori della nostra causa.

Questo progetto ha permesso di diffondere la cultura dell’inclusione in modo concreto, offrendo un’esperienza diretta di condivisione.

Come è evoluta la Ristorazione Solidale nel tempo?

Nel 2020, grazie a una legge regionale, siamo diventati una cooperativa ad oggetto plurimo, il che ha permesso alla ristorazione di affiancarsi ufficialmente alla nostra attività primaria di gestione di centri diurni e residenziali per persone con disabilità. Questo cambiamento ha rafforzato il progetto senza modificarne gli obiettivi, permettendoci di strutturarlo meglio e di garantirne la continuità nel tempo. È nata così Fricchiò, Ristorazione Solidale, con il suo marchio, la sua identità ben definita e la sua narrazione fatta di impegno, solidarietà e buon cibo. Piano piano ci siamo ingranditi, inserendo nel team un manager con una lunga esperienza nella ristorazione, dando lavoro a sempre più persone con disabilità e ampliando i nostri servizi.

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